Salute e benessere nella GDO: cosa può imparare la farmacia

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Farmacisti drizzate le antenne: la GDO parla (sempre di più) di salute e benessere

“C’è stato un tempo in cui salute e benessere erano una faccenda da camice bianco” (Rif. editoriale GDOWeek di questo mese).

Il luogo naturale in cui cercare soluzioni per la salute e il benessere era la farmacia. Oggi non è più così. Prevenzione, salute e benessere e cura di sé iniziano sempre più spesso… dal carrello della spesa.

La Grande Distribuzione Organizzata (GDO) ha capito che il consumatore moderno è molto più consapevole. Mentre riempie il carrello, si fa domande: “Cosa mi fa bene?”, “Come posso mangiare meglio?”, “Quali scelte migliorano la mia salute?”. E la GDO ha imparato a rispondere. Lo fa parlando il linguaggio della salute e benessere, in modo chiaro, accessibile, persuasivo. Un linguaggio che la farmacia, per certi versi, ancora fatica ad utilizzare con la stessa fluidità e aggiungerei anche semplicità.

Le corsie dei supermercati oggi sono piene di segnali: prodotti bio, integrali, “senza zuccheri”, “senza glutine”, “con Omega 3”, “proteici” ecc. Ma non solo: si aggiungono servizi come il Dietista in sede, iniziative educative sulla nutrizione, personale formato, layout organizzati per guidare scelte più consapevoli. È come frequentare un Coach del benessere… facendo la spesa.

La GDO ha saputo rinnovarsi non solo nell’assortimento, ma soprattutto nella nuova missione non più solo canale distributivo, ma vero punto di contatto con il cliente. Un alleato nella costruzione quotidiana di uno stile di vita sano.

E la farmacia?

Qui si apre una riflessione necessaria. Sentiamo da anni dire che la farmacia è “il presidio sanitario più capillare in Italia”. Una verità, certo, ma che rischia di rimanere un’etichetta se non viene tradotta in azione concreta. La farmacia deve oggi, più che mai, interrogarsi sul proprio ruolo: vuole restare un retail della salute statico o diventare un luogo vivo, capace di costruire valore attorno alla salute della persona?

Se la risposta è la seconda – ed è quella che NOW Progetto Farmacia si sente di promuovere – allora servono scelte precise. Bisogna lavorare sull’identità della farmacia come retail della salute, come spazio in cui prodotti e servizi dialogano, in cui il consiglio professionale è valorizzato, e in cui l’esperienza del cliente viene progettata con cura.

Da dove partire? Ecco alcune direttrici fondamentali per un nuovo posizionamento:

  • Definire gli assortimenti in modo strategico, considerando i metri lineari disponibili e le reali esigenze del territorio. Non tutto può (o deve) essere presente: bisogna scegliere con criterio.
  • Ripensare l’area vendita, con strutture modulari che permettano flessibilità, innovazione e una migliore gestione stagionale dello spazio.
  • Costruire un progetto di Visual Merchandising personalizzato, che non sia una semplice esposizione, ma una narrazione visiva del percorso di benessere che il farmacista vuole proporre utilizzando il category per offrire una  consulenza mirata.
  • Comunicare su più livelli: business Unit, funzione, brand, protocollo di consiglio e prezzo
  • Investire nella formazione professionale dei collaboratori, perché siano non solo preparati sul piano tecnico, ma anche capaci di relazionarsi, ascoltare, consigliare.
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In sintesi: la GDO ha già fatto il suo salto evolutivo verso un concetto più ampio di salute e benessere. Ora tocca alla farmacia. Non si tratta di competere (soprattutto se parliamo di prezzi), ma di differenziarsi con intelligenza. Valorizzare la relazione con il cliente, ripensare lo spazio espositivo e la proposta dei servizi (che devono rendere): questo è l’approccio che è richiesto oggi alla farmacia per essere davvero un presidio attualizzato.

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